mercoledì 4 settembre 2013

A Boccadasse con Gino Paoli e Fabrizio de Andrè



Strambata, a Boccadasse
Arrivare a Boccadasse al tramonto è qualcosa di toccante: e viene subito in mente la gatta della canzone di Gino Paoli, che qui visse alcuni anni in Salita Santa Chiara. Genova, La Superba, riesce a stupire in questi angoli in riva al mare: e vale la pena farci quattro passi, durante la settimana, per godersi il caldo sole di fine giornata e scoprire la movida locale. L'aperitivo lo si prende al bar La Strambata. Ambiente finto trasandato, ci passano tutti i pargoli della Genova dorata: giovani avvocati, uomini del finance locale, donne che lavorano nelle società di consulenza. E studenti universitari, naturalmente. I figli Gambaro, Spinola, Doria, Ravano, De Ferrari, Costa... si danno appuntamento dalle 7 di ogni sera per bere uno spritz o un paio di birrette. Scarpe da barca, bermuda e camicia azzurra, o polo recuperata a qualche regata velica, gli uni, tacco 12, tubino scuro e borsa Vuitton le altre. 

Il Dindi
Dopo l'aperitivo si fa un boccone nei ristoranti che si affacciano su piazza Nettuno. La posizione migliore è quella del Dindi, con i tavolini che lambiscono il mare. Il cibo non è il massimo, anzi: però la frittura di totani e gamberi è quasi accettabile ed i vini proposti quasi bevibili. Conto sui 50 euro. Esattamente sul lato opposto si apre la veranda del Creuza de Ma, nome che evoca Fabrizio de Andrè che a Boccadasse veniva sovente. Qui il discorso cambia: il cibo è ottimo ed i vini sopraffini. Si mangiano ottimi calamari arrostiti con mentuccia, ravioli di dentice con cipollotti, speck e vongole e per la carne fantastici tournedos al vino rosso. Per quanto riguarda i vini nutrita serie di champagne e bianchi biodinamici. Conto sui 60 euro.



Ristorante Capo Santa Chiara
Poco oltre trova posto il locale più suggestivo, il Capo Santa Chiara, proprio "dentro" il mare! Si inizia con con un branzino in fiori di zucchine, purea di favette e chips di patate viola per proseguire con calamaretti gratinati alle erbe e spuma di patate al limone candito passando per delle milanesine di capesante con germogli di campo e pomodoro candito e asparagi. E via discorrendo. La cantina spazia in tutta Italia con un occhio di riguardo alla produzione ligure, dalla bianchetta genovese di Pino Gino al rossese di Dolceacqua di Anfossi. Conto sugli 80 euro.

Gelateria Amedeo
E per finire un buon gelato. Non sarà come quello del Balilla o di Profumo ma l'Antica Gelateria Amedeo serve un prodotto gustoso: da assaggiare la "panera" ovvero un semifreddo al caffè.
Oramai è quasi mezzanotte e Boccadasse si sta svuotando. Le ragazze hanno abbandonato i tacchi 12 sui sassi della spiaggia, il trucco un po' pesante si è lasciato andare, come in una canzone di de Andrè. Il maestrale si fa sentire lasciando su piazza Nettuno un sapore di sale. In fondo è il sapore del mare, il sapore di Genova.
Il nostri giro finisce qua: ci vediamo domani sera alla Strambata?

6 commenti:

  1. Non sono di Genova: ma questo articolo mi ha fatto venire voglia di andarci subito!
    Filippo F.

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  2. Per me una tappa fissa. Strambata e Creuza de ma i miei preferiti!
    Luca

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  3. Caro Morning, hai proprio ragione: il Dindi fa pena, ma la posizione!!!! Molto meglio Creuza de Ma.
    Fabrizio

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  4. Viva la Strambata! E viva noi di Albaro!!!!
    G.

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  5. Strambata? Cerrrrtoooo!!!
    Antonio

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  6. Genova non cambia mai, nel bene e nel male!Vi ho vissuto per 4 anni nei primi anni '70 quando vi studiavo e i riti sono sempre gli stessi, come uguali ai loro genitori sono "i giovani rampanti"! La borghesia genovese è una delle più tradizionali e conservatrici e i suoi eredi si adeguano.
    Comunque a Boccadasse ho passato momenti molto belli :)

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