domenica 8 settembre 2013

Il cibo è ricordo


Esistono dei posti, in questo caso un ristorante o una trattoria, che ti entrano nel cuore: magari perché ci si andava da piccoli, con i propri genitori, durante il viaggio per raggiungere la casa di vacanze. Oppure, una volta cresciuti, perché li si frequentava con la fidanzatina, o il fidanzatino.

Io mi ricordo il Ristorante dell'hotel Serenella, a Santa Maria Maggiore, o a Malesco, che oggi ha cambiato nome o non esiste più. A Santa Maria Maggiore c'era la casa di vacanze del Collegio Rosmini di Stresa, dove io ero interno durante le scuole medie.
Santuario della Madonna del Sangue ri Re
E in quella casa vacanze della Val Vigezzo ci passavo due settimane a fare camminate: e a fare i compiti estivi. Al ristorante del Serenella ci andavo con i miei genitori e le mie sorelle la domenica del rientro: a colazione si andava lì. Ed ancora oggi ricordo il profumo di quella semplicissima pasta al pomodoro e basilico! Una pasta unica che non ho mai più ritrovato altrove. Un mito, forse. Un sogno: può essere. Ma qualche tempo fa a casa di babbo e mamma mi venne da chiedere "vi ricordate la pasta al pomodoro del Serenella?" ed il viso di mia madre s'illuminò! Anche lei, mi disse, ogni tanto pensava a quel sugo, semplice, profumato, denso. A quella pasta stupendamente al dente...

Pasta al pomodoro
E sempre a proposito di cibo un altro ricordo è quello del Girarrosto, un ristorante dalle parti di Induno Olona. Ci andavo spesso la domenica a pranzo, diretto a Lugano, per l'esattezza a Sorengo, dove avevo proseguito gli studi in un collegio laico. A scuola si andava dal lunedì al venerdì: fine settimana a casa, per cui si rientrava in Svizzera la domenica prima di mezzanotte. Spesso mio padre mi riaccompagnava la domenica pomeriggio, da Milano dove si abitava. E ci si fermava in questo ristorante verso le sette di sera, oramai già buio. Io non avevo l'abitudine di mangiare fuori con i miei: e ancora meno con mio padre. Era un momento di intimità molto particolare: l'unico momento in cui potevo chiacchierare con il mio papà. Ancora mi ricordo le luci soffuse e l'eleganza di un ristorante di paese. Il cibo era buono, soprattutto l'arrosto con le patate al forno, ben agliate. Per me era una vera festa: ed anche per il babbo. Mamma non amava, e continua a non amare, l'aglio. Sono passati trent'anni ma mi sembra di essere lì adesso: con la forchetta ad alzare quella mitica patata al forno.

13 commenti:

  1. Ma questa è poesia! Fa venire le lacrime...
    Rose

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  2. Fantastico! Emozionante!
    Alexandra

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  3. Le patate all'aglio???? Slurpppppp!
    Camilla

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  4. Bellissime parole! Anche io ho avuto un'esperienza simile durante gli anni in collegio.
    Giuseppe '62

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  5. Bellissime parole. Bravi.
    Emanuela

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  6. Questo racconto è poesia pura!
    Niccolò

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  7. Per non parlare dei ricordi di un piatto semplice - una pasta, una zuppa, una targa - ma "come li faceva la mamma (o la nonna)" con cui siamo cresciuti.
    I ricordi hanno un sapore.
    Questo

    S

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  8. Alzarsi la mattina e leggere queste parole è come ritornare adolescenti!
    Francesco

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  9. Sapete che il Girarrosto me lo ricordo pure io?
    Alberto, Varese

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  10. Ho le lacrime agli occhi.
    Lucrezia

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